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foto Convegno Micobatteriosi Orvieto 2010
2010-05-27

XVI National S.I.P.I. Conference.
XVI National S.I.P.I. Conference, Orvieto, May 27 – 29, 2010.

Agnetti F. [1], Biagetti M.[1], D’Avino N.[1], Manuali E.[1], Mazzone P.[1] , Sola D.[1], Pacciarini M.L. [2], De Montis A.[3], Ghittino C.[1].

Le micobatteriosi si riscontrano in numerose specie ittiche, sia d’allevamento (ornamentali e da consumo) che selvatiche, d’acqua dolce o salata. I micobatteri più frequentemente isolati sono Mycobactecium marinum, M. fortuitum e M. chelonae, sebbene siano segnalati anche M. gordonae, M. scrofulaceum, M. simiae, M. terrae, M. peregrinum e M. poriferae. Tra le specie ittiche allevate a scopo alimentare, la malattia è stata descritta in: branzino (Dicentrarchus labrax), striped bass (Morone saxatilis), yellowtail (Seriola quiqueradiata), salmoni del Pacifico (Oncorhynchus spp.) e salmone atlantico (Salmo salar). Nel presente lavoro viene descritto l’iter diagnostico in un caso di micobatteriosi in ibridi di persico spigola allevati in Italia. L’anamnesi si riferiva mortalità a stillicidio già da alcuni mesi, non preceduta da sintomatologia conclamata, se non, in alcuni casi, da dimagrimento e rare aree di ulcerazione cutanea. Sono pervenuti in laboratorio esemplari di lunghezza compresa tra i 10 e i 15 cm, che sono stati sottoposti ad esame anatomopatologico, microscopico a fresco, parassitologico, batteriologico (standard e specifico per acido-resistenti), micologico,virologico ed istologico. Le colonie sviluppatesi su terreni per micobatteri, sono state successivamente caratterizzate mediante PCR, che ha dato esito positivo per Mycobacterium spp. La successiva tipizzazione molecolare è stata condotta sia tramite ibridazione su chip sia tramite sequenziamento del 16S rRNA. Il chip, ha come scopo quello di consentire la rapida caratterizzazione molecolare (3,5 h di tempo dalla PCR al risultato) di isolati solturali di Mycobacterium, arrivandone a definire l’appartenenza al Mycobacterium tuberculosis complex (MTBC) oppure ai Mycobacterium other than Tuberculosis (MOTT). Nell’ambito dei MOTT inoltre identifica, mediante sonde specie-specifiche, alcuni tra i principali patogeni in campo umano e veterinario, ovvero M.avium complex, M. intracellulare, M. fortuitum complex, M. marinum, M. smegmatis, M. scrofulaceum e M. xenopi. Nel caso descritto, all’apertura della cavità celomatica, si è evidenziata, in tutti i soggetti, la presenza di noduli bianco –grigiastri, di aspetto e consistenza lardacea, delle dimensioni da 1 a 3 mm, disseminati principalmente in sede splenica. L’esame microscopico allestito da impronte di milza colorate con Ziehl-Neelsen ha mostrato presenza di numerosi bacilli alcool-acido resistenti. Gli esami parassitologico, micologico, virologico e batteriologico standard hanno dato esito negativo.L’esame culturale per la ricerca di micobatterio, allestito su terreni solidi specifici (Lowestein-Jensen e Stonebrink), ha permesso l’isolamento di colonie fotocromogene, giallo-arancioni, dopo circa 20 giorni di incubazione a 22 °C. L’esame istologico effettuato su campioni di milza, fegato e rene ha evidenziato la presenza di granulomi diffusi ben capsulati, costituiti da necrosi centrale, circoscritta da proliferazione di macrofagi epiteloidi. I risultati ottenuti dal chip hanno evidenziato positività per M. marinum, confermata dalla sequenza. Quanto scritto permette di: a) – ribadire la recettività dello striped bass Mycobacterium spp. ; b) – evidenziare l’importanza del chip come strumento diagnostico rapido ed efficace per la diagnosi di micobatteri osi; c) – formulare la possibilità di impiego del chip nella tipizzazione degli isolati alcool-acido resistenti da matrici ittiche non solo per cosumo ma anche ornamentali.

[1] Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, Perugia;
[2] Centro di Referenza Nazionale per la Tubercolosi da M. bovis – Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, Brescia;
[3] BCS BIOTECH, Cagliari.